12 di ottobre, 2015
Il Rettore del Santuario di Fatima, Padre Carlos Cabecinhas, ha presentato oggi in conferenza stampa i risultati dello studio fisico della Statua della Madonna di Fatima, venerata alla Cappellina delle Apparizioni. La statua era uscita dal Santuario nei giorni 3 e 4 di giugno del 2013 per essere studiata all’Istituto politecnico di Tomar. Tra le principali conclusioni di questo studio, sono da mettere in evidenza una serie di dettagli ora conosciuti in relazione alla scultura. Il Santuario ha spiegato che « attraverso vari metodi tecnologici utilizzati, per la maggior parte non invasivi », si è venuti a conoscenza ora che la scultura è « riccamente decorata con oro di 22 carati e con inserimenti di diamanti ed altre pietre preziose ». Anche in relazione alla struttura di supporto della statua, si conosce ora “la localizzazione delle cavità interne dell´opera, consentendo una maggiore sicurezza ai futuri interventi”. Lo studio ha permesso anche di conoscere “piccoli danni sul rivestimento, come screpolature, fessure, deterioramento, distaccamenti puntuali di livello stratigrafico”, danni che “derivano essenzialmente dall’impiego e movimento della statua nel contesto liturgico, così come dalle condizioni ambientali, dalla temperatura e dalla umidità relativa, alla quale è soggetta “. Oltre ad una maggior conoscenza della statua”. lo studio ha permesso di stabilire alcune precauzioni per ridurre l’impatto dei fattori di rischio. Il Santuario ha spiegato che « le equipe coinvolte stanno preparando un piano di conservazione », che inserito nella pubblicazione editata su questo studio, sarà presentato« quando lo studio sarà completato». Il Rettore ha ancora aggiunto che « il Santuario di Fatima cercherà di implementare le misure proposte senza mettere in causa la funzione principale di questa Statua che è quella cultuale». Tra le istituzioni coinvolte nello studio troviamo oltre il Museo del Santuario di Fatima, i Laboratori di Conservazione e Restauro, di Fotografia e Video dell’Istituto Politecnico di Tomar, il Laboratorio Hércules dell’Università di Evora, il Centro di Fisica Atomica dell’Università di Lisbona, e i Laboratori dell’Unità di Ricerca & Sviluppo GeoBioTec, dell’Università di Aveiro. |