12 di giugno, 2017
Il messaggio di Fatima “illumina la fede, la vita della chiesa e la storia del mondo” dice il Cardinale Angelo Bagnasco“Gloria a Te, Regina della Pace” è il tema del Pellegrinaggio Anniversario di giugno, presieduto dall’arcivescovo di Genova
Il Messaggio lasciato dalla Madonna a Fatima cento anni fa è rivolto sempre verso la salvezza perché a Fatima “tutto avviene nella luce” ha detto stanotte l’Arcivescovo di Genova, Card. Angelo Bagnasco, che ha presieduto la messa internazionale del pellegrinaggio di giugno. “Il 13 maggio del 1917, alla Cova da Iria, la Vergine Santa appare ai semplici, i tre pastorelli, che vivono le beatitudini senza presunzione: Dio resiste ai superbi e si dona agli umili. A Fatima tutto avviene nella luce: i lampi, la luce sopra l’albero, il miracolo del sole…tutto è luminoso. Anche le parole più serie e i messaggi più esigenti illuminano la fede, la vita della chiesa, la storia del mondo” ha affermato il Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee. Per l’arcivescovo Bagnasco il messaggio di Fatima si può sintetizzare in due parole: preghiera e penitenza, ma sempre secondo una prospettiva di speranza. “Negli appelli della Madonna troviamo una visione elevata della vita, dell’uomo, della storia; vediamo che la fede abbraccia l’intero orizzonte della vita. Nulla rimane escluso da questa luce e noi siamo chiamati ad abitare in questa luce, a non staccarci dall’autorità di Cristo sapendo che servire Dio non è altro che lasciarsi salvare da Dio”, ha detto l’Arcivescovo di Genova. “La preghiera e la penitenza che la Madonna ci raccomanda non costituiscono una visione oscura e triste del mondo e della vita, ma, al contrario, esprimono la serietà dell’amore di Dio per noi che siamo opera delle sua mani” ha poi aggiunto ricordando che “la superficialità, e il desiderio del possesso e del piacere, il desiderio di fare ciò che vogliamo senza alcun riferimento a Dio, ci impediscono di vedere la bellezza e la serietà dell’amore divino”. Secondo il card. Angelo Bagnasco la sola misura della salvezza è l’amore di Dio che “toglie da noi la paura e ci fa uscire dall’indolenza, risveglia l’ardore della fede”. “Amare ed essere amati ci è necessario come il pane, ma non si tratta di un gioco: il Figlio di Dio ci ha amati fino al Calvario! Il dono della vita è la misura determinante dell’amore: dare la vita non è una poesia o un gesto sentimentale, ma è qualcosa di terribilmente serio, di tragico”, ha chiarito. Le apparizioni della Vergine Maria “ci chiamano ad andare al cuore della fede, senza della quale la vita viene assimilata alla logica del mondo” ha concluso. Il Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee ha ricordato la canonizzazione dei pastorelli, fatta da Papa Francesco in maggio e che “ancora risuona in questo Santuario che è diventato grande come il mondo”. “Questo luogo –come un grande cenacolo- custodisce Maria che veglia perché la fede rimanga integra. Sfigurare la fede significa sfigurare il volto di Gesù, significa togliere dal vangelo la spina dorsale della grazia, della vita soprannaturale, riducendolo ad un manuale di saggezza umana”, ha poi proseguito. Nel pomeriggio ha avuto inizio il secondo Pellegrinaggio Internazionale Anniversario del Centenario delle Apparizioni, con il tema: “Gloria a Te, Regina della Pace”. Al pellegrinaggio si sono iscritti 164 gruppi per un totale di 8242 pellegrini venuti da ogni parte del mondo. I gruppi più consistenti sono della Polonia, 27 pellegrinaggi, seguiti dall’Italia con 23. Gli italiani sono venuti a Fatima più numerosi – 1620 a fronte dei 1220 polacchi-. Dagli Stati Uniti sono venuti 11 gruppi per un totale di 480 pellegrini. Filippine, Portogallo e Corea del Sud sono i paesi che hanno iscritto il maggior numero di gruppi dopo nord americani, polacchi e italiani. Ci sono anche pellegrini provenienti dal Pakistan, dallo Swaziland, da Singapore, Slovacchia, Giamaica, Libano, Isole Mauricius, Messico, Olanda, Taiwan, Vietnam, Sud Africa e Zimbabwe. |